Dolore cervicale da DCCM

Nel linguaggio comune l’aggettivo cervicale è usato in riferimento a un qualsiasi disturbo o problema di questo tratto, tra cui l’artrosi cervicale, il dolore cervicale, la distorsione cervicale. Nella maggioranza dei casi, la cervicalgia è provocata dalla semplice contrattura della muscolatura del collo e delle spalle acutizzata da fenomeni esterni come un colpo di freddo o per uno sforzo o una posizione forzata della testa o della schiena. 

La cervicale è il segmento della colonna vertebrale che comprende le sette vertebre che danno sostegno alla testa e permettono di compiere movimenti rotatori, flessori ed estensori. Tuttavia la tensione a cui i nostri muscoli cervicali sono sottoposti durante la giornata è nascosta dalla naturale e personale capacità di adattamento che mantiene una condizione di salute senza sintomi; così problematiche occulte ma molto diffuse di origine occlusale mandibolare costituiscono il terreno predisponente.

Il dolore cervicale di origine muscolare o cervicalgia tensiva (comunemente torcicollo) è il sintomo doloroso più frequente nei Disordini Cranio Cervico Mandibolari (DCCM). Il dolore cervicale muscolo tensivo origina da bande muscolari ipercontratte tipiche della Sindorme Miofasciale che si creano nei muscoli cervicali sia superficiali che profondi secondo una distribuzione ben precisa in prossimità delle placche neuromuscolari di ciascun muscolo.


Compaiono in questo modo dolori cervicali ricorrenti, intermittenti e variamente localizzati spesso associati a forme di cefalea nucale, occipitale e frontale e algie facciali con cui condividono il meccanismo patogenetico.  La cervicalgia è inoltre spesso secondariamente associata a capogiri e disturbi vertiginosi per coinvolgimento di archi riflessi che raggiungono l’orecchio, e attraverso la stimolazione di archi riflessi del sistema nervoso centrale. Fenomeni di disordine posturale si possono consolidare quando lo stress muscolare si estende lungo le catene muscolari della schiena fino ai piedi, con meccanismo di compensi discendenti.


Cervicalgia e posizione mandibolare

Ogni volta che si genera una malocclusione dentale la mandibola viene spostata dai muscoli masticatori alla ricerca di un contatto dentale stabile di intercuspidazione. In aggiunta a questi adattamenti ne sopraggiungono altri della muscolatura cervicale che adatta la posizione della testa e coseguentemente dei denti dell’arcata superiore. Questa stretta associazione funzionale tra muscolature del collo e muscoli mandibolari genera un binomio patologico inscindibile al punto di aver esteso la terminologia da Disordine Temporo Mandibolare a Disordine Cranio Cervico Mandibolare. I muscoli cervicali coinvolti nell’adattamento posturale della testa possono sviluppare facilmente punti trigger ossia punti algici capaci di generare dolore e proiettarlo anche a distanza. Per la loro natura posturale e la differente composizione in fibre i muscoli cervicali sono più esposti a queste problematiche degli stessi muscoli masticatori, notoriamente muscoli di potenza e resistenza elevata.


Dolore cervicale

Il dolore cervicale proiettato dai punti trigger miofasciali è solitamente sordo, e crea molta sofferenza; è spesso profondo con intensità variabile, da un disturbo di bassa intensità ad un dolore torturante, grave e invalidante. Può manifestarsi a riposo o solo durante il movimento. Il dolore cervicale può solitamente essere evidenziato, o aumentato di intensità, premendo con un dito sui Punti Trigger. Più è ipersensibile il Trigger, più intenso e costante sarà la sua distribuzione topografica. L’allungamento passivo o attivo del muscolo causa dolore cervicale mentre si apprezza che la possibilità di allungamento del muscolo è limitata con conseguente riduzione dei movimeti di rotazione e escursione cervicale. La presenza di tensione muscolare cervicale si evidenzia radiograficamente con la rettilinizzazione del tratto cervicale o al contrario come iperlordosi cervicale con o senza segni di scoliosi cervicale. La dislocazione vertevrale si associa a sofferenza dei dischi intervertebrali con ernie e compressione delle terminazioni nervose sensitive e motorie. In caso si cronicizzazione si possono osservare degli osteofiti e usure delle superfici articolari tipici dell’artrosi simile a quanto si osserva sull’articolazione temporo mandibolare. Una valutazione ulteriore della colonna cervicale può essere fatta con tc cone beam del cranio che mostra contemporaneamente la posizione della mandibola, delle prime vertebre cervicali e della base ossea facciale che aiuta a identifcare problemi di asimmetria scheletrica e difetti posturali del tronco superiore.